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A Roma il murale con un bacio tra due donne lesbiche sulla stazione della metropolitana

L’opera in pixel art realizzata per la Gay Help Line dall’artista Krayon, autorizzata dal Municipio III di Roma Capitale, è sulle pareti della metro B Jonio

di , Repubblica.it, 1 marzo 2021

Nessuna istituzione pubblica in Italia aveva mai autorizzato un murale con un bacio tra due donne. Almeno fino ad oggi. Per questo il bacio realizzato per la Gay Help Line dall’artista Krayon, autorizzato dal Municipio III di Roma Capitale, è nel suo piccolo un fatto storico. Chi volesse apprezzare l’opera in pixel art potrà farlo presso la metro B Jonio, in via Scarpanto 30, dove verrà inaugurata ufficialmente lunedì 1 marzo alle 16 con i responsabili istituzionali e i rappresentanti dell’associazione per i diritti civili.

Il murale misura 15 metri di lunghezza per 4 di altezza e ha un valore simbolico per la comunità lgbtq+ (lesbica, gay, bisex, trans, queer). “Si trova nel quartiere Tufello a pochi passi dalla targa in memoria di Paolo Seganti (vittima il 10 luglio 2005 di un omicidio motivato dal suo orientamento sessuale) a cui la Gay Help Line è dedicata”- spiega Pietro Turano, attore della serie Skam Italia e attivista, che ha seguito il progetto sin dall’inizio.

“Sono otto anni – racconta – che ci proviamo, se consideriamo la prima richiesta di autorizzazione. A voce, in passato, c’erano sempre pareri favorevoli ma nei fatti spuntavano sempre problemi burocratici. Il gesto d’amore alla luce del sole fra due ragazze onora e promuove il prezioso servizio di Gay Help Line che da 15 anni risponde a migliaia di richieste di aiuto in tutta Italia”.

L’opera riporta il numero verde 800 713 713. Insieme a Croce Rossa Italiana, la Gay Help Line accoglie anche giovani vittime di violenza con la casa-famiglia “Refuge lgbt”.

Il murale non è il primo lgbtq+ della Capitale. Un dipinto di circa 250 metri quadri, infatti, dallo scorso anno colora la facciata dell’istituto Armellini di Largo Beato Placido Riccardi nel quartiere San Paolo ed è dedicato ad Andrea Berardicurti, in arte La Karl Du Pigné, icona della comunità arcobaleno. Un’iniziativa sostenuta lo scorso anno dall’ambasciata olandese in collaborazione con il Circolo Mario Mieli e il patrocinio del Municipio VIII. Ma se quel ritratto, raffigurando l’uomo e la donna che costituivano l’essenza dell’attivista e della popolare drag queen, poteva prestarsi a una doppia lettura, questa volta la rappresentazione omosessuale è esplicita.

Come hanno reagito finora i residenti? “Alcuni anziani – spiega Turano – sono stati felici di sapere che all’ingresso della metro c’è un’opera d’arte ma quando hanno scoperto che si trattava di un bacio tra due donne il loro entusiasmo è un po’ calato. Una signora voleva addirittura aiutare l’artista a realizzare l’opera prima di capire i soggetti ritratti e dirci ‘Ah, non mi appassionano queste cose’. Il nostro obiettivo è sensibilizzare i cittadini con un’immagine semplice, ma anche dire a chi si riconosce in quel bacio ‘non sei sola, non sei solo’. Per questo è importante che le istituzioni e le amministrazioni continuino a sostenerci concretamente, affinché le associazioni non restino sole”.

L’istituzione stavolta c’è stata. “Il Gay Center – spiega a Repubblica Nastassja Habdank, consigliera italotedesca eletta col Pd, presidente della Commissione Pari Opportunità e politiche giovanili del Municipio III – si è rivolto a noi e alla direttrice, che ha fornito tutte le autorizzazioni con apposita determina dirigenziale. Abbiamo scelto la metro perché è un punto di passaggio di molti giovani. Iniziative come queste si basano sul volontariato, ma Roma Capitale dovrebbe trovare fondi per finanziarle. In questo caso le spese sono state sostenute dall’associazione lgbtq+ mentre la pulizia e la tinta del muro sono state realizzate manualmente dai giovani democratici del Municipio III e dal consigliere Matteo Pietrosante di Leu. Ci impegneremo tutti affinché il murale non venga deturpato anche perché ha un valore artistico che va assolutamente tutelato”.

Il soggetto e la tecnica sono frutto del lavoro di Arcadio Pinto, 37 anni, in arte Krayon, grazie al sostegno dell’agenzia Zon Productions. Krayon è un pioniere della pixel art, è lucano ma da più di vent’anni vive a Roma, non ha fatto studi artistici ma scientifici. Il suo profilo Instagram (@ar_krayon) mostra le sue opere che spaziano dall’astratto-simbolico al figurativo, ma la sua firma distintiva è appunto il pixel, l’unità minima di un’immagine digitale, con cui ha creato un vero e proprio linguaggio. “Per quest’opera – spiega Krayon – ho unito gli studi di grafica e di disegno industriale all’esperienza utente che ho accumulato negli anni grazie al mio lavoro di consulente informatico per smartphone e siti internet. Lavorando su dispositivi tecnologici ho approfondito la conoscenza sull’adattamento di un’immagine alla percezione dell’occhio umano. Ogni pixel arriva fino a 10 centimetri”.

L’opera si apprezza in effetti a cominciare dal centro della strada, non da vicino, anche perché utilizza piani diversi, da un muretto posto davanti alla metro a una porta, a una parete a pannelli, pur formando un’unica immagine. “Se l’immagine viene inquadrata dal cellulare la resa è ancora migliore – continua Krayon -, questo perché il telefonino tende a chiudere ancora di più la sfumatura dei pixel. Per i colori ho rispettato il fondo della metro che è mattone, un bordò molto scuro, non ho voluto stravolgere il contesto per non far vivere il ritratto come un’invasione ma come un abbellimento, mentre per le sfumature ho utilizzato tinte calde, dal rosa chiaro al fucsia per dare un po’ più di vivacità, fino ai bianchi che valorizzano il fulcro dell’immagine che sono le labbra delle ragazze”.

Le ragazze a ben vedere si sfiorano le labbra ma non si baciano. “Ho voluto immortalare l’istante che precede il bacio in cui gli sguardi si incrociano. L’opera è la riproduzione di una foto concessa da due mie conoscenti, felicissime di essere rappresentate nel murale, scattata durante il Roma Pride del 2018”. Teme che qualcuno possa rovinare quel bacio quando il murale sarà terminato? “Questa è la street art, una volta terminata e posta la firma, l’opera non è più mia ma appartiene alla cittadinanza”.

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