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A Salerno vincono i gay

Dopo le esternazioni omofobe, e le dimissioni del capogruppo FI, il sindaco di Battipaglia incontro Pasquale Quaranta e le associazioni gay. E ammette: non conosco la realtà omosessuale.

di , Gay.it, 29 luglio 2003

SALERNO – Le polemiche suscitate dalle dichiarazioni alla stampa locale dal sindaco di Battipaglia Alfredo Liguori sull’integrazione dei gay hanno fatto registrare un nuovo capitolo. Il capogruppo di Forza Italia al Comune di Battipaglia, Fabio Citro, dopo aver duramente criticato il sindaco sulle colonne di un quotidiano locale, questa mattina ha rassegnato le dimissioni. Al momento le motivazioni non sono comprensibili. Citro per il momento tace. Il sindaco Liguori, invece, ha telefonato al giornalista Pasquale Quaranta, al centro delle vicenda, invitandolo in municipio per discutere di alcune possibili iniziative culturali da intraprendere.

L’incontro, al quale ha partecipato anche il presidente dell’associazione di cultura omosessuale Garcia Lorca di Salerno Fabio De Chiara è avvenuto oggi, con esito positivo: «Liguori si è dichiarato disponibile al confronto e a un dialogo sereno sulle tematiche omosessuali – ha scritto De Chiara in un comunicato dopo l’incontro -. Il primo cittadino ha dichiarato con molta franchezza che l’intera Amministrazione Comunale non conosce la realtà omosessuale e le sue problematiche. Ci ha chiesto quindi strumenti e iniziative culturali per comprendere e capire».

«Ci riteniamo soddisfatti del confronto con Liguori – ha concluso De Chiara – e della promessa del patrocinio per una serie di progetti che presenteremo al Comune di Battipaglia nei prossimi giorni».

Il caso del giornalista omosessuale Pasquale Quaranta cui, nel corso di una manifestazione culturale svoltasi ad Eboli, erano state rivolte affermazioni palesemente omofobe (“i gay dovrebbero solo nascondersi”) ha sollevato il polverone dell’ipocrisia e della omofobia nascosta che cova in certi ambienti culturali. Anche il vice presidente provinciale del partito di Alleanza Nazionale Vincenzo Fasano, nonché deputato del collegio di Battipaglia, pur condannando “fermamente qualsiasi atto di omofobia”, ed esprimendo la “più sincera solidarietà a Pasquale Quaranta”, ribadisce, sul quotidiano “Cronache del Mezzogiorno”, che “le unioni possono essere poste in essere solo tra uomo e donna”. Al giornalista che gli chiede se i gay devono essere trattati diversamente dagli eterosessuali, Fasano risponde “assolutamente no, sono contro ad ogni tipo d’emarginazione, è contro anche il mio partito, massima dignità e parità di diritti agli omosessuali”. Purtroppo nell’intervista non si specifica dove risieda la “massima parità” se contemporaneamente si nega ogni possibilità di riconoscimento alle coppie gay…

Alle esternazioni omofobe degli esponenti salernitani e del sindaco di Battipaglia, erano seguite dure reazioni da parte del presidente nazionale dell’Arcigay Sergio Lo Giudice e dal comitato direttivo dei sociologi del Centro Studi Ecumenico, così come da Paola Dall’Orto, presidente e fondatrice dell’Agedo. A quest’ultima rispondono il padre e dalla madre di Pasquale Quaranta, Adelaide Gliorio e Mario Quaranta: «Gli interrogativi di Paola sono anche i nostri – hanno detto i genitori del cronista – Come famiglia ci siamo sentiti offesi dalle parole volgari che nostro figlio ha dovuto subire ad Eboli. Le reazioni a Battipaglia del sindaco si sono dimostrate ugualmente poco felici. È legittimo chiedere che Pasquale e il suo compagno Danilo possano avere gli stessi diritti di qualsiasi coppia eterosessuale».

I coniugi Quaranta lanciano infine un appello, «affinché sempre più mamme e papà, con figl* omosessuali, sappiano farsi ascoltare; affinché episodi di omofobia e discriminazione, come quelli vissuti da Pasquale, non abbiano più a esistere».

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