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Aggressione a due gay sotto le telecamere di Italia 1

Pasquale Quaranta aggredito insieme al suo amico Eddy. Volevano vedere cosa significa andare mano nella mano in un paese del sud. Presi a pugni.

di , Gay.tv, 17 maggio 2005

Milano – Pasquale Quaranta è il 22enne portavoce del Salerno Pride 2005, nonché giovane giornalista che, attraverso rubriche sul sito di GAY.tv e GAY.it e collaborazioni con varie testate nazionali e locali, da qualche anno lotta con tenacia per la pari dignità e i pari diritti del popolo GLBT. Non solo. Quaranta è intellettualmente e fattivamente impegnato sul versante dello spinoso dilemma di tutti i gay cristiani cattolici rispetto all’atteggiamento del Vaticano verso la comunità omosessuale.
Pasquale è stato aggredito nella sua città, Battipaglia (SA), durante le riprese televisive dello speciale che il programma di Italia 1 “Lucignolo” sta girando sui gay italiani.

Lo abbiamo raggiunto al telefono.

Quando sono iniziate le riprese?
Al mattino, a casa mia. Abbiamo girato scene tipo quadretto felice, cioè volevamo far vedere come anche nel sud esiste la possibilità di una famiglia serena rispetto all’omosessualità di un figlio. Così è infatti a casa mia. I miei si sono lasciati intervistare, io ho suonato il pianoforte, ho illustrato le fotografie. Poi nel tardo pomeriggio quando siamo usciti in strada è accaduto il fatto.

Cosa facevate in strada, c’erano telecamere?
Eravamo io e un mio amico, Eddy. Ci seguivano alcune persone della troupe e amici, facendo finta di non conoscerci. Noi simulavamo di essere fidanzati (il mio vero fidanzato è a Milano). Volevamo effettivamente “provocare”, ricordo infatti che a due gay basta tenersi per mano solo per risultare provocatori.

E cosa è successo?
È accaduto che anziché i semplici fischi e sfottò, che pure ci sono stati, in 6 o 7 (anche 8 secondo Eddy) ci hanno assaliti.

Ma in che modo?
Qualcuno di loro ha detto “Vedi quelli”. Allora Eddy gli ha detto “Che c’hai qualche problema?” e si è beccato immediatamente un pugno. Allora io mi sono messo in mezzo per separarli e ho preso due pugni laterali.

Hai reagito?
No. Io ho paura e scappo, la violenza non mi piace. Mi sono rannicchiato per difendermi.

C’erano gli operatori con le telecamere. Quei maascalzoni vi hanno picchiati davanti alle telecamere? Un po’ strano…
No aspetta. Le telecamere non si vedevano. Un operatore aveva una microcamera attaccata sul braccio. Quelle sono le uniche riprese che hanno e non so se poi siano buone.

Almeno la troupe e la gente presente sono intervenuti a difendervi?
Infatti. Sono stati loro a separarci e ad allontanarli. Quando sono arrivate mia sorella e la giornalista Raffaella Regoli i tipi si sono dileguati.

Ma chi erano?
20enni. Delinquenti. Figli di delinquenti.

Li denuncerai?
No. Ho paura. I miei hanno paura. Denunciarli e poi? La sera quando rientro e metto l’auto in garage chi mi proteggerà? La denuncia mediatica è sufficiente per ora. Anche se sono combattuto.

Penso che sia un errore, ma capisco e rispetto la scelta. Mi sembra sia un atteggiamento tipico in questo paese dove la gente si rivolge a “Striscia la notizia” anziché denunciare alle istituzioni.
Hai ragione. E infatti sono combattuto. Ma io ho dalla mia la fortuna di lavorare con i media e quindi di poter raccontare esattamente quello che è successo. È successo che volevamo solo dimostrare quanto è difficile essere gay visibili a Battipaglia, come in tante altre zone del sud Italia e non solo. Siamo usciti per strada mano nella mano pensando di raccogliere qualche fischio. Pensa che eravamo pronti anche a darci qualche bacetto, pur di ‘provocare’. Ma non c’è stato bisogno. Due gay mano nella mano danno fastidio. È successo a Roma qualche settimana fa. È successo ancora a me.

Hai ferite?
Siamo stati in ospedale. Due giorni di prognosi. Niente di grave e comunque non mi piace lamentarmi. Invece domani (18 Maggio) ci sarà la conferenza di presentazione del Salerno Pride e noi ci saremo e andremo avanti.

Bravi. Grazie Pasquale.
Grazie a te, ci sentiamo.

[Nota di Gay.tv, aggiornamento del 24 maggio: Pasquale ha poi deciso di denunciare]

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