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Alla luce del sole

Nel mese dei Pride segnaliamo l’opera “Vita e cultura gay”, a cura di Robert Aldrich, pubblicata dalla casa editrice veneziana Cicero. Un libro da leggere e studiare.

di , La Nuova Ecologia, giugno 2012, p. 29

Siamo nel mese dei gay pride. In Italia ce n’è uno nazionale (quest’anno l’appuntamento è il 9 giugno a Bologna) e altri regionali. La parata nasce in seguito alla reazione delle persone omosessuali all’ennesima retata della polizia in un bar gay di New York nel 1969. La polizia giustificava gli arresti con accuse di “indecenza” e spesso l’identità dei presenti veniva registrata e additata attraverso i giornali.

Ma allo Stonewall Inn, nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969, per la prima volta le persone omosessuali si ribellano e segnano simbolicamente l’inizio del movimento di liberazione omosessuale in epoca moderna. Quella fierezza di essere ciò che si è, alla luce del sole, senza vergogna e senza paura, quell’orgoglio ferito spesso oggetto di fraintendimenti è l’essenza del gay pride.

Per comprendere le ragioni dei pride e coglierne lo spirito, per capire il vissuto delle persone gay e lesbiche, segnaliamo la coraggiosa iniziativa della casa editrice veneziana Cicero che ha tradotto l’opera a cura di Robert Aldrich, Vita e cultura gay. Storia universale dell’omosessualità dall’antichità ad oggi. Una storia ora cancellata, ora ignorata, che autori e autrici di nove paesi ripercorrono partendo dall’antica Grecia e da Roma fino ad arrivare all’attuale affermazione dei diritti delle persone omosessuali.

Un’opera interessante perché c’è sempre il pericolo, come scrive Aldrich, di voler «imporre un modello di normalità sessuale a gruppi eterogenei di persone, sia esso dettato da precetti religiosi, da presunte verità naturali, da diagnosi mediche o da “valori della famiglia” vagamente articolati».

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