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L'italiano perseguitato dai neonazisti ungheresi perché gay: "L'Europa faccia giustizia"

Una storia da incubo che aspetta ancora giustizia

di , Repubblica.it, 28 agosto 2018

Tutto inizia nell’estate del 2014, quando al Gay Pride di Budapest Andrea Giuliano, classe ’81, italiano residente in Ungheria, parodizza un club ultranazionalista di motociclisti per denunciare la crescente omofobia nel Paese. Da allora riceve minacce di morte, viene aggredito e scopre di avere una taglia sulla sua testa.

Da quando il governo ungherese si è rifiutato di identificare i suoi persecutori, Andrea ha deciso di abbandonare il Paese in cui viveva ormai da oltre 10 anni, e di denunciare lo Stato di Viktor Orbán alla Corte europea di diritti dell’uomo. Ma nonostante l’impegno dell’Unione ungherese per le libertà civili (Tasz), da Strasburgo ancora nessuna risposta.

di Pasquale Quaranta, riprese e montaggio di Francis D’Costa e Maurizio Stanzione

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Immagini dell'articolo:

Andrea Giuliano
Andrea Giuliano
Andrea Giuliano al Pride di Budapest del 2014
Andrea Giuliano al Pride di Budapest del 2014

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