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di Pasquale Quaranta, www.p40.it, 4 ottobre 2006
«La formica schiaccerà la giraffa,
quando dall’alto, un pipistrello,
azzannerà un elefante»
(da un incubo meraviglioso)
Assurdo amore,
in che mondo aprirò gli occhi?
Quale mare soffierà il vento?
Diverrò vortice?
In te, altre terre denuderò?
Se tu non sei,
terribile, banale è la vita mia.
Amore non corrisposto,
con te supero la morte,
negazione dell’Universo.
Rammento di una malinconia
che spinge me tra le tue braccia:
come bambino io riposo;
come uomo, tu mi risvegli.
Nelle tue iridi mare e vento,
tempesta, uragano.
Ed io, filo d’erba,
nell’aria, qui, con te.
[nota di p40.it – Questa poesia, che ho dedicato a Iqbal Rustom, è stata corretta dal poeta Maurizio Gregorini e in seguito letta dallo stesso nel corso della trasmissione televisiva Outing in onda su TeleRoma56]