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La cultura omosessuale in una tesi di laurea

Il neo dottore Quaranta: le opportunità on line, ma che peccato la chiusura di Gay.tv

di , la Città di Salerno, 21 dicembre 2006, p. 12

Che cosa è la cultura gay? A chi fa paura e perché? Qual è la peculiarità e qual è il patrimonio valoriale che esprime? In che modo Internet permette alla comunità gay di generare la propria cultura? Sono le domande alle quali ha cercato di rispondere Pasquale Quaranta (foto), giornalista, consigliere nazionale Arcigay, già organizzatore del Salerno Pride 2005 e oggi dottore in Scienze della Comunicazione con una tesi di laurea su “La cultura gay online: il caso italiano”.

Una vera e propria rivoluzione quella portata nell’Università salernitana da Pasquale Quaranta perché mai prima d’ora un laureando aveva approfondito studi sull’argomento dell’omosessualità ed il rapporto con i media, in particolare quelli italiani.

«Ho preso in esame la Rete come strumento metodologico per il rilancio della cultura gay – spiega Quaranta – perché se nella carta stampata è facile trovare resistenze da parte degli editori, in Rete ognuno è editore di se stesso, come dimostrano molti gruppi auto-organizzati. Internet, insomma, garantisce spazi altrimenti difficili da trovare».

Ed utilizzare per veicolare idee, cultura, proposte, identità.

Non è un caso che Quaranta collabori al sito di Gay.tv dal 2003 curando una rubrica sulla spiritualità, la fede e l’omosessualità.

E oggi il neo dottore in Scienze della Comunicazione sarà a Gay.tv per presentare la tesi all’interno del programma “Open Space” condotto da Alessandro Cecchi Paone a partire dalle 21 sul canale Sky 810.

Forse sarà l’ultima “visita” di Pasquale Quaranta all’emittente satellitare che ha annunciato la chiusura dal prossimo 31 gennaio, dopo cinque anni, per mancanza di inserzionisti pubblicitari.

«L’annunciata chiusura delle trasmissioni mi rattrista molto – dice Quaranta – perché molti ragazzi e ragazze, grazie a questa tv, hanno imparato a conoscere se stessi e a non sentirsi più gli “unici al mondo”, i “brutti anatroccoli”».

«Nel forum di Gay.tv – rivela il giovane neo dottore – si possono leggere molte lettere di sconcerto, rammarico e rabbia da parte degli spettatori, molti dei quali eterosessuali, ma soprattutto voglia di poter fare qualcosa per ribaltare la situazione, per scongiurare ed evitare la fine di questa avventura».

«Personalmente – afferma Quaranta – sono d’accordo con Franco Grillini quando dice che la chiusura dell’emittente Gay.tv è un danno grave per il panorama televisivo italiano, e naturalmente per la comunità lgbt italiana che perde una voce autorevole e uno strumento insostituibile di informazione ed espressione».

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Pasquale Quaranta © gay.tv

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