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Don Gigante: "Gesto azzardato..."

Don Gigante: “Gesto azzardato che merita la pietas cristiana”. Padre Pizzuti: “Ma non era quella la sede opportuna per parlarne”.

di , Corriere del Mezzogiorno, 27 dicembre 2003

REAZIONI / 1
Don Gigante: “Gesto azzardato che merita la pietas cristiana”

SALERNO – Invoca la “pietas”, umana e cristiana, don Mario Gigante, teologo e viceparroco della Cattedrale di San Matteo, nell’affrontare serenamente il caso dell’omelia “gay” di Natale. E, citando Sant’Agostino, ripreso da papa Giovanni XXIII nell’enciclica “Pacem in terris”: “Bisogna distinguere l’errante dall’errore – dice – il peccatore dal peccato, non dobbiamo prenderci l’arbitrio di condannare e praticare invece una misericordissima comprensione, con un margine di flessibilità, anche per le situazioni problematiche e inquietanti”.

Nelle condizioni di quel parroco, però, che ha ceduto la predica ad un gay credente, don Mario avrebbe agito diversamente: “È stato un gesto azzardato, ci voleva senso della moderazione, l’omelia, specialmente nella notte di Natale, deve essere fatta dal sacerdote, è lui che provvede alle necessità spirituali dei fedeli. Qui invece si è verificato un eccesso di zelo”.

Sulle parole pronunciate da Quaranta contro un “pregiudizio millenario”, il viceparroco si esprime favorevolmente: “Sono azzeccate e umanissime, non contengono mica l’apologia di un crimine o di un atteggiamento che non si confà ad uno spirito cristiano. Piuttosto che esprimere disprezzo, dobbiamo fare del nostro meglio per accogliere queste persone e avviarle verso un sentiero di riabilitazione”.


REAZIONI / 2
Padre Pizzuti: “Ma non era quella la sede opportuna per parlarne”

NAPOLI – “Chi è senza peccato scagli la prima pietra!”. È la reazione, ripetuta, del padre gesuita Domenico Pizzuti quando viene informato di ciò che è accaduto a Rignano Garganico. “Questo è il senso cristiano vero che vale per ogni situazione – spiega – anche per chi sposa la seconda o la terza moglie. Se leggiamo la Bibbia, i profeti hanno fatto di peggio… Tutti, senza giustificarci delle nostre scelte, abbiamo bisogno della misericordia del Signore e di salvarci”. Nessuna discriminazione, dunque, nella attività religiose e soprattutto rispetto e capacità di ascolto per qualsiasi “creatura” umana davanti alla grotta di Betlemme.

“Il problema vero semmai – riprende padre Pizzuti – è un altro, se quella chiesa era il luogo più opportuno per esprimersi. Vero è che anche un laico può essere chiamato ad illustrare il Vangelo ma io, nei panni del parroco, non avrei abusato della mia prerogativa e proprio per rispetto nei riguardi dell’assemblea dei fedeli avrei rimandato qualsiasi iniziativa in un altro contesto, alla fine della celebrazione, magari, in una sede più conviviale… A meno che non ci fosse nel paese una situazione così grave di discriminazione contro i gay da imporre di parlarne immediatamente”.

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Immagini dell'articolo:

San Matteo © bramarte.it
L’ispirazione di San Matteo, 1602, olio su tela, Cappella Contarelli, San Luigi dei Francesi, Roma © bramarte.it

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