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Gender, autrice scrive al Papa, lui le risponde

Fa discutere la risposta di mons. Peter B. Wells per conto di Papa Francesco a una lettera scritta da Francesca Pardi, fondatrice della casa editrice lgbt Lo Stampatello

di , 27 agosto 2015

“Mi ha auspicato ad andare avanti e mi ha impartito la benedizione”. Così Francesca Pardi, fondatrice con la compagna Maria Silvia Fiengo, della casa editrice per bambini Lo Stampatello.

Francesca è autrice di libri come Piccolo Uovo, Piccola storia di una famiglia: perché hai due mamme? e Qual è il segreto di papà? nell’occhio del ciclone gender dopo la messa all’indice dei libri da parte del sindaco di Venezia.

Intervistata dall’Ansa, racconta la sorpresa di aver ricevuto una lettera dal Papa. La missiva, che abbiamo avuto modo di leggere, è firmata da mons. Peter B. Wells per conto del Pontefice.

Per Francesca Pardi si tratta di un segnale positivo: “Spero che questo gesto – spiega all’Ansa – avvii un cambiamento di toni sul tema delle famiglie ‘altre’, un maggiore rispetto per persone come me in un momento in cui ci sentiamo oggetto di una crociata”.

Già a giugno Francesca aveva inviato al Papa l’intero catalogo dei libri editi da Lo Stampatello sperando in una lettura. “Non troverebbe, tra queste pagine – ha scritto – neanche l’ombra di quella teoria del gender di cui questi libri sarebbero lo strumento principale: dov’è che diciamo ai bambini che possono scegliere il proprio genere? Dove parliamo loro di sesso?”.

La lettera scritta da Francesca Pardi

Milano 19 Giugno 2015

Caro Papa Francesco,

Le porgo i miei omaggi, sono Francesca Pardi, fondatrice assieme a Maria Silvia Fiengo, della casa editrice per bambini Lo Stampatello.
Chissà se ha ricevuto la mia precedente lettera. La scrissi tempo fa per parlarLe della mia famiglia, composta da due mamme e 4 bambini.
Oggi Le scrivo di nuovo perché voglio farLe un piccolo omaggio: l’intero catalogo dei nostri libri.
Vorrei tanto che li leggesse.
Non troverebbe, tra queste pagine, neanche l’ombra di quella teoria del gender di cui sarebbero lo strumento principale: dov’è che diciamo ai bambini che possono scegliere il proprio genere? dove parliamo loro di sesso?
Il comitato “difendiamo i nostri figli” di Gianfranco Amato e Adinolfi, sostenuto da La Maif Pour Tous e da molte parrocchie sparse nel paese, sta in questo periodo infangando il nostro nome e raccontando falsità sul nostro lavoro che ci offendono profondamente.
Allego alla presente una copia del volantino dove fanno uso improprio delle immagini dei nostri libri.
Fanno incontri dove ci citano nome e cognome (me e Maria Silvia) dicendo che sosteniamo l’insegnamento della masturbazione ai bambini nelle scuole, aizzando la gente contro di noi.
Io e Maria Silvia abbiamo iniziato questo lavoro e creato la casa editrice per amore dei nostri figli, allego alcune foto per mostrarle chi siamo. Il libro “Perché hai due mamme?” è semplicemente la nostra (la loro) storia, così come il libro “Perché hai due papà?” è la storia di una famiglia che conosciamo personalmente. Non abbiamo l’aiuto economico di nessuno, sosteniamo una politica di inclusione, accoglienza e trasparenza nelle scuole, e nient’altro.
Non è ideologia ma solo amore per il prossimo.
Diverse organizzazioni cattoliche si stanno abbassando a comportamenti indegni, deformano la realtà di proposito, proprio loro che dovrebbero mostrare una tempra morale superiore: vorrei tanto che le fermasse.
Questo non è il modo di portare avanti nessuna battaglia, neppure se si è certi di essere nel giusto: diffamazione, mistificazione, scorrettezza non sono sistemi degni della Sua Chiesa.
Noi abbiamo rispetto per i cattolici, abbiamo rispetto per chi vede il mondo diversamente da noi e persino per chi non vorrebbe dei figli omosessuali. Del resto io stessa non vorrei un figlio prete, ma non per questo cercherei di impedirgli di prendere i voti se lo desiderasse.
Moltissimi cattolici ci restituiscono lo stesso rispetto, perché non possiamo averlo indietro da tutte le gerarchie della Chiesa? È così difficile portare rispetto per chi fa scelte diverse dalle proprie, riconoscere il rigore morale fuori dal proprio giardino?
Questi signori, invece di parlare ai propri seguaci per rinforzare le loro scelte, invece di cercare di convincere le persone con delle argomentazioni valide, infangano di continuo chi compie scelte differenti.
Quale educazione può avere origine dalla paura? Come può essere il nostro inferno in terra a diffondere la Vostra parola di Dio?
Vede, nella gran parte dei casi gli omosessuali sono persone per bene e chi di loro è genitore affronta il proprio compito con grande responsabilità e competenza. Io penso che questo sia sufficiente per meritare rispetto, attenzione e interesse per un confronto civile. Lei non crede?
Mi rendo conto che molte persone avrebbero più bisogno di me di ricevere la Sua attenzione, eppure questi sono argomenti che interessano tutto il paese negli ultimi tempi, tante persone sono coinvolte, tante mettono le proprie speranze in una Chiesa che non sia integralista e disumana come l’abbiamo conosciuta in altre epoche storiche.
Un potere che non sa confrontarsi con il cambiamento è un potere fragile e vuoto di contenuti, e invece io penso che Lei presti molta attenzione ai contenuti, per questo mi ostino a cercare di raggiungerLa con la mia voce.
La saluto cordialmente e, nel caso avesse davvero letto questa lettera fino a qui, la ringrazio infinitamente per averlo fatto. Con tutto il cuore.
Francesca Pardi

La risposta di Papa Francesco

Al telefono Francesca Pardi è ancora emozionata: “Padre Federico Lombardi (direttore della Sala Stampa della Santa Sede) mi ha chiesto di non pubblicare la lettera. Quello che posso dire è che Papa Francesco è grato per ciò che ha definito un delicato gesto e per i sentimenti che lo hanno suggerito. Di più – continua Pardi – nella lettera c’è un auspicio a una sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani”.

Sono proprio queste ultime parole che hanno spinto molti a immaginare che dalla Segreteria di Stato forse non abbiano dato la dovuta attenzione al contenuto della lettera – firmata da mons. Peter B. Wells per conto del Pontefice – anche se a dire il vero sembra strano visti i titoli dei testi inviati (circa una trentina di volumi). Ma quando si parla di “diffusione di autentici valori umani e cristiani” in genere, almeno a livello ufficiale, non c’è posto per l’amore tra persone dello stesso.

La lettera è destinata quindi a far discutere e costituisce un elemento utile al dibattito tra valori cosiddetti “non negoziabili” da parte della Chiesa cattolica e una nuova pastorale, possibile, con le persone omosessuali. C’è da capire in che modo se ne discuterà nel prossimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia in programma in Vaticano dal 4 al 25 ottobre prossimi.

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