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In principio fu Agape

Breve cronologia dei gruppi di omosessuali credenti in Italia dal 1980 al 2003.

di , Babilonia, n. 227, gennaio 2004, pp. 57, 59, 60

[nota del 2006: ecco alcuni estratti del reportage pubblicato su Babilonia, che comprende anche un’intervista a don Franco Barbero]

Agape, un centro ecumenico che, nel luglio del 1980, ospitò a Prali (Torino) il primo convegno sul tema «Fede cristiana e omosessualità». Agape è stata ed è un punto di riferimento importante nel Protestantesimo italiano, da 50 anni un luogo di formazione, di elaborazione teologica, di impegno politico, di accoglienza e valorizzazione delle differenze.

Il nome Agape indica l’«amore» di Dio per l’umanità che «non verrà mai meno» ed esprime una spiritualità forte ma laica, dove credenti e non credenti si sentono egualmente a proprio agio. In questo splendido scenario naturale nell’estate del 1980 si incontrarono decine di omosessuali credenti italiani. Quattro di loro avrebbero dato vita, il 20 dicembre 1980, al gruppo «Il Guado» di Milano. I fondatori entrarono poi in contatto con don Domenico Pezzini che, nel 1979, aveva risposto alla lettera di un giovane omosessuale.

Gennaio 1981: da Il Guado nascono, “per gemmazione”, i gruppi di Cremona (La Goccia), di Reggio Emilia (L’Arcipelago) e di Abbiategrasso (L’Ago nel pagliaio). A Torino nasce il gruppo «Davide» (in seguito si chiamerà «Davide e Gionata»), che inizia una proficua collaborazione con il gruppo Abele di don Luigi Ciotti. Tra i fondatori c’è Ferruccio Castellano, animatore e “ideatore” del primo campo di Agape.

Marzo 1982: si svolge ad Assisi, presso il centro «Pro Civitate Christiana», il primo seminario dei gruppi gay credenti dedicato al tema «Essere omosessuali», esperienza che si concluderà nel 1985.

Giugno 1983: Il Guado partecipa alla fondazione del «Forum europeo dei gruppi di omosessuali credenti», che si incontrerà poi, nel maggio del 1989, al campo di Agape sotto la presidenza dell’italiano Piergiovanni Palminota.

Settembre 1983: si costituisce intorno a Gianluigi Giudici un gruppo a Padova che, dal 1987, prenderà il nome di «L’incontro» e opererà presso la Chiesa valdese della città fino ai 1999. Da questo gruppo nascerà quello di Vicenza, «La Parola».

Gennaio 1986: don Domenico Pezzini lascia Il Guado e fonda un gruppo di ricerca spirituale da cui nascerà, in primavera, «La Fonte» di Milano. All’esperienza di don Pezzini faranno riferimento altri gruppi a Bologna (In cammino), a Roma (La Sorgente), a Brescia (il Mosaico), a Bergamo (La Creta) e a Parma (L’Arco). L’impegno di don Pezzini è importante nell’analisi della storia dei gay credenti in Italia: per anni ha privilegiato gli aspetti formativi dei gruppi, mettendo un po’ in secondo piano quelli politici. Al momento ci sono diverse comunità che condividono la sua impostazione.

24 aprile 1987: gruppi di gay credenti italiani organizzano, a Torino, il primo di una serie di convegni (che proseguiranno fino al 1989) sul tema «La morale sessuale cattolica: dalla Bibbia al magistero, alla pastorale».

23 ottobre 1987: è la volta di Venezia, con il primo convegno dei gruppi gay sul tema «L’amicizia».

Ottobre 1989: si registra una tappa importante per la storia dei gruppi gay credenti del Mezzogiorno d’Italia: nell’entroterra campano, a Monteforte Irpino (Avellino), si organizza un convegno sul tema; ne seguiranno altri due. Si smuovono un po’ le acque e iniziano la loro attività il gruppo d Napoli (I Tralci) e di Udine (Chiara e Francesco).

Catania, 1990: i «Fratelli dell’Elpìs» trovano sostegno e collaborazione in padre Giuseppe Gliozzo del Santissimo Crocifisso della Buona Morte. La “politica” del gruppo è quella di agire nel silenzio; sono poche, infatti, le manifestazioni aperte al pubblico.

Sempre nel 1990, in seguito a una serie di articoli pubblicati su Riforma, prende le mosse il collettivo «Capernaum» nell’ambito della Federazione giovanile evangelica italiana (Fgei), attivo nelle valli valdesi e in provincia di Torino. Cinque anni di dibattito radicale (l’esperienza si concluderà nel 1995) che vedono l’impegno di Andrea Rostagnol, Giovanni Jallà, Luciano Kovach, Roberto Pretto e Annalisa Contrafatto.

20 novembre 1992: a casa del fondatore del neonato gruppo di Roma (Nuova proposta), si tiene il primo di quella che sarà una serie di incontri con uno dei vescovi ausiliari di Roma, monsignor Clemente Riva.

Dicembre 1993: Giovanni Felice Mapelli in una lettera al cardinale di Milano Carlo Maria Martini dichiara la sua omosessualità e chiede, momentaneamente, la sospensione dall’insegnamento. Quando il prof. Mapelli chiederà di riprendere l’attività didattica, la Curia negherà l’autorizzazione. A Mapelli sarà offerto un diverso posto di lavoro; “il caso” verrà sollevato dalla stampa nazionale nel febbraio 1994. Da allora Mapelli lancia l’dea di un Coordinamento nazionale di omosessuali cristiani e, nel 1996, fonda il Centro studi teologici di Milano, che si occuperà della ricerca teorica sul tema dell’omosessualità e delle minoranze sociali.

12 marzo 1994: nasce a Bologna, promosso da Antonio Gallo, il Coordinamento gruppi di omosessuali cristiani in Italia (Coci). Ne fanno parte «Il Guado» di Milano, «Davide e Gionata» di Torino, «La Goccia» di Cremona, «L’Arcipelago» di Reggio Emilia, «L’Incontro» di Padova, «La Parola» di Vicenza, «Chiara e Francesco» di Udine, «Nuova Proposta» di Roma.

13/14 maggio 1995: per iniziativa del Coci si svolge, presso la sede della Facoltà teologica valdese, a Roma, il convegno «Coscienza, libertà e comunione: Omosessualità e Chiese» a cui partecipano un centinaio d persone. Il “pezzo forte” del convegno (di cui non esistono gli Atti, perché sottratti dal sacerdote che ne doveva curare la sbobinatura…) è comunque stata la relazione di John Mc Neill che aveva da poco pubblicato in Italia il libro Scommettere su Dio.

Marzo 1997: nella Capitale nasce il Centro di pastorale speciale «Arcobaleno», animato da don Stefano Federici, un prete diocesano del Vicariato di Roma. Nel 2000, in seguito a un intervento dello stesso don Stefano, il Vicariato impone al Centro di non occuparsi più del mondo GLBT e istruisce un processo canonico contro lo stesso don Stefano.

Gennaio 1998: inizia la sua breve attività il gruppo Rinascimento di Pordenone, fondato da Alessandro Zan, che lascerà l’impegno alla fine degli anni Novanta trasferendosi in Asia.

Febbraio 1998: nasce la «Rete evangelica fede e omosessualità» (Refo) che si propone di coordinare quanti, all’interno delle Chiese evangeliche italiane, curano l’accoglienza delle persone omosessuali. Organo della Refo sarà un Bollettino di collegamento trimestrale. Ad ottobre il primo convegno, sul tema «Diverse famiglie, famiglie diverse».

Marzo 1998: esce, come supplemento al Bollettino del Guado, il primo numero del «Notiziario del Coordinamento dei gruppi di omosessuali cristiani in Italia». Nel giugno dello stesso anno i frati francescani di Potenza danno vita a un «Gruppo di aiuto per le difficoltà relazionali» che si occupa, tra l’altro, di persone omosessuali. A settembre nasce a Rimini il gruppo «Narciso e Boccadoro».

12 ottobre 1999: si svolge, per iniziativa del Coci e della Sezione italiana del movimento «Noi siamo Chiesa» (Nsc), il convegno «Le persone omosessuali nella Chiesa: problemi, percorsi, prospettive» che, per la prima volta, raccoglie rappresentanti (circa 300) di tutte le realtà che, nelle Chiese italiane, si occupano di omosessualità.

Luglio 2000: gli omosessuali credenti italiani partecipano al World pride, che si tiene a Roma 18 luglio, dopo aver celebrato un culto ecumenico nei giorni precedenti. Nell’estate 2000 si iniziano a sfruttare le potenzialità di Internet: nascono due mailing list con l’iscrizione di qualche centinaio di persone.

Autunno 2001: si costituisce a Trieste il gruppo Kairós. Analogamente il gruppo di Reggio Emilia riprende le sue attività con un nuovo nome: «Terra battuta». Sempre in autunno, presso la Comunità di base di Pinerolo, nasce «La Scala di Giacobbe», un gruppo di studio biblico, dialogo e confronto che ha il suo punto di riferimento in don Franco Barbero. Al termine del 2001 nasce a Mestre (Ve) il gruppo «Luce Nuova».

2002: il gruppo «Emmanuele», nell’ambito del Gay pride nazionale di Padova, organizza una tavola rotonda pubblica con la partecipazione di Gianni Geraci e don Domenico Pezzini, preparando il terreno per un atteggiamento molto prudente della Chiesa locale nei confronti del Pride.


A che punto siamo oggi?

Quanti sono gli omosessuali credenti italiani? A questa domanda è difficile rispondere. Un dato certo è che i gay credenti stanno acquistando maggiore visibilità nelle comunità Glbt e rispondono con iniziative, manifestazioni di protesta e comunicati stampa alle offese che spesso ci giungono dalle gerarchie vaticane.

• Dal mese di febbraio 2003 opera a Napoli, per iniziativa di Antonio De Chiara, «Ponti sospesi». Il gruppo “di fatto” (non ha ancora uno statuto) si riunisce privilegiando la discussione sul vissuto di ciascuno. «Ponti sospesi», ispirato ai gruppi «La Sorgente» e «Nuova Proposta», fa parte del Coci.

• A Torino continuano le loro attività i gruppi «Davide e Gionata» e «La Rondine», oltre a «La Scala di Giacobbe».

• Segnaliamo, nel resto d’Italia, i gruppi di omosessuali credenti che continuano a lavorare: «La Creta» di Bergamo, «Il Mosaico» di Brescia, «La Goccia» di Cremona, Senfkorn («Granello di senape») di Bolzano, «La Formica e le Stelle» (c/o Tempio Valdese) di Verona, «La Parola» di Vicenza, «Emanuele» di Padova, «Luce nuova» di Mestre (Ve), Kairós di Trieste, «L’Arco» di Parma, «Terra battuta» di Reggio Emilia, «In Cammino» di Bologna, «Narciso e Boccadoro» di Rimini e Ancona, «Rete evangelica fede e omosessualità» di Roma, «Fratelli dell’Elpìs» di Catania.


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