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La regina del Circo

Una simpatica chiacchierata con Moira Orfei, una delle più durature icone gay, che ci rende partecipi dei suoi ricordi e punti di vista col suo “tipico” modo di esprimersi.

di , Babilonia, n. 231, maggio 2004, pp. 24-26

[nota del 2006: ecco alcuni estratti del reportage pubblicato su Babilonia, che comprende un’intervista ad Antonio Perris, direttore artistico del Circo di Moira Orfei, e una breve intervista a Gianluca Faruolo, fotografo salernitano, autore del manifesto ufficiale di Moira Orfei]


Dopo venti minuti esce dalle quinte e si avvia verso il caravan. La raggiungo in compagnia del direttore artistico del circo, Antonio Perris. Ho l’onore di entrare con lui in quello che, in realtà, è un vero e proprio mini-appartamento, in cui campeggiano due lunghi divani, tante bomboniere, statuine di Padre Pio, Telegatti, ritratti a matita e fotografie. Sono nella sua dimora. Moira indossa una vestaglia viola da bambola cinese, le sue unghia sono come le ciglia, lunghe e nere. Vive di notte l’icona, la zingara amata dai gay, tanto che in Italia ce ne sono almeno una cinquantina che la imitano benissimo. «Mi sembra di vedermi allo specchio – dichiara entusiasta la “geisha di Codroipo” con accento emiliano – li amo, sono adorabili».

Allora Moira, come spiega tanto affetto?

Ma perché io ci voglio bene ai gay, non c’è niente da fare… perché i gay han l’intelligenza dell’uomo e la finezza della donna. Il gay è buono, è gentile. Le donne sono tutte invidiose, gli uomini se ti vengono dietro è perché ti cercan qualcosa, e a me non vanno! I gay sono proprio amici amici… io c’ho dei gay che sono come fratelli per me. Gente pulita, ci divertiamo insieme, diciamo le parolacce!

Effettivamente me ne hanno presentati tanti…

Sì, ne ho quindici! E poi li proteggo. Guai se mi toccano un gay, li ammazzo!

Com’è vissuta l’omosessualità nell’ambiente circense?

Qui c’è ungheresi, portoghesi, polacchi, rumeni e vanno tutti d’accordo. Anche in queste razze qui, c’è molti gay. Non c’è posto migliore di un circo per un omosessuale, perché è considerato come gli altri. Ci mancherebbe! Nella società sono ai margini, da noi non esiste questo: se sei omo-sessuale o sei omo-vero è la stessa cosa! Anzi ti dirò che qui son trattati meglio gli omosessuali che gli “omiveri”. Sa cosa dice sempre mio marito? Che se io nasceva uomo ero un uomo-sessuale!

Perché?

Perché vado pazza per i gay! Sono amica di Platinette, per me è come una sorella. E poi il patron del Gay pride, Grillini, mi ha mandato la tessera e tutto, dovevo andarci quando c’è andata anche la Cucinotta, per tagliare il nastro, ma non ho potuto perché avevo tre spettacoli. Sono iscritta all’Arcigay, sono andata anche nella Gay Tv, mi hanno fatto molto ridere, è gente simpatica.

Lei nutre simpatia anche per Berlusconi, che non sembra amare tanto i gay…

Berlusconi fa male, sarebbe meglio che si aprisse anche lui alla tematica gay. Sbaglia… Io sono per Berlusconi perché lui è l’unico che ci ha aiutati nel circo, nessuna autorità c’ha mai aiutati. Con lui abbiamo fatto Sabato al Circo (il varietà in onda su Canale 5 nel 1990 n.d.a.) per quattro anni. Solo per questo sono berlusconiana, per il resto sono apolitica: non sono né di Destra né di Sinistra né del Centro, non sto con nessuno, odio la politica! Io ci litigo contro i discriminatori, cretini che non sono altri, questi falsi moralisti.

Lei è un’icona anche per l’inalterabilità della sua immagine…

Sì. Quando ero a Roma, Dino De Laurentiis mi ha chiamata, mi aveva vista coi capelli lunghi e mi ha detto: «Vuoi fare un film con me?». Altroché! Allora mi mise in mano alla sua équipe e mi ha trasformata così. Aggiunse: «Mi raccomando, resta sempre così, non cambiare mai look perché chi cambia spesso non ha personalità». Mi ero accorta che, anche col trucco, con la pettinatura, ero una donna fuori dall’ordinario, sopra le righe. E mi son detta: «Meglio essere una sopra le righe che essere nelle righe di una trentina di milioni di donne!». E son rimasta sola, l’unica!

Siamo davvero alla sesta generazione del Circo Orfei?

Guardi, il mio trisnonno che si chiamava Ferdinando Orfei era un prete missionario, andava in Montenegro sa, in Jugoslavia, dove ci sono gli zingari: li sposava, battezzava i bambini e in mezzo a questa tribù trovò questa bella zingara che più bella di così non si può. Si chiamava Cecilia. Se ne innamorò follemente e si tolse la tonaca. Figurarsi allora, uno scandalo! Scappò in Italia con un orso, quattro cagnolini e la zingara, bella come il sole. Girava per le piazze a far spettacoli. Il bello è che quello che facevano loro nel 1820 lo rifanno adesso. E proprio lì che è nato il Circo Orfei.

Un nomadismo che la accompagna anche oggi?

Ah sì! A me piace stare in caravan, non posso star dentro a una casa. Mia figlia c’ha una bellissima villa ma non ci vado mai, viene lei da me. Anch’io ho una villa bellissima, a Venezia, ma ci passo davanti e non entro neanche. No, no, no!

Ha lavorato nel cinema, anche con Totò e Mastroianni: leggo dalla sua biografia che sono oltre 47 film?

Ho fatto tutto: cinema, televisione, ma non per me, per incrementare sempre il nome del Circo.

Ha lavorato trent’anni con gli elefanti fino all’infortunio al ginocchio: c’entrano qualcosa gli animalisti?

Ma è andato a vedere? Abbiamo le gabbie dove gli animali dormono la notte, poi ci sono le gabbie fuori, a una ventina di metri dal carrozzone, dove possono uscire, camminare. Lo vogliono capire che nascono da noi queste tigri, in due anni ne sono nate quindici! Mio figlio le sta ammaestrando adesso. Non prendiamo mai gli animali dalla savana. Quando ho fatto un film a Johannesburg sono andata a vedere questi parchi, eravamo sulle casette sugli alberi e ho visto sbranare un cerbiatto da una leonessa. Mamma mia, ci sono rimasta così male perché lì gli animali devono procurarsi il cibo da soli, invece noi glielo diamo. E poi parlano male del circo… Se dovessimo mollare una tigre nella savana la sbranerebbero subito perché in cattività non sa combattere.

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Immagini dell'articolo:

Moira Orfei © p40.it
Moira Orfei legge Babilonia © p40.it
Moira Orfei © gianlucafaruolo.com
Moira Orfei ritratta da Gianluca Faruolo © gianlucafaruolo.com
Caravan Orfei © p40.it
Nel caravan di Moira Orfei © p40.it
Moira Orfei © p40.it
Moira Orfei nel suo Caravan © p40.it
Moira Orfei © p40.it
Moira Orfei in posa per Babilonia © p40.it
Moira Orfei © p40.it
Moira Orfei © p40.it
Moira Orfei con Vittorio De Sica
Moira Orfei in una foto d'epoca in compagnia di Vittorio De Sica. Foto inviata da Gianluca Faruolo © gianlucafaruolo.com

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