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Meridionali in cammino

Michele Bellomo, portavoce del BariPride, partecipa un incontro organizzato dal nuovo gruppo gay di Caserta. “Più che l’omofobia, il problema dei gay del sud è il lavoro”.

di , Gay.it, 6 maggio 2003

[Nota del 2006: l’articolo è ripubblicato qui in forma ridotta]

CASERTA – “Verso il Bari Pride 2003”, questo il titolo dell’incontro organizzato dal Circolo di Iniziativa e Cultura Omosessuale Coming Out di Caserta in occasione della proiezione del film Women nell’ex-canapificio in viale ellittico. La serata, realizzata in collaborazione con il Laboratorio dei Disobbedienti, è stata arricchita dall’intervento di Michele Bellomo, portavoce nazionale del Gay Pride di Bari 2003.

Prendendo spunto dal film, Bellomo ha parlato dell’organizzazione del Pride, delle reazioni della cittadinanza pugliese (sono note le minacce, ancora in corso, ai danni dello stesso Bellomo), dei bisogni e delle esigenze delle persone GLBT soprattutto qui al Sud Italia.

Scortato dalla polizia, Bellomo è arrivato a Caserta intorno alle 21:00. «Ci tenevo ad essere qui con voi – ha affermato – per conoscere le emergenti realtà associative campane e prendere atto che si sta parlando di omosessualità nel Mezzogiorno, in una terra storicamente restia a questo tipo di discorso». All’incontro infatti era presente anche una rappresentanza della neonata Associazione di Cultura Omosessuale Federico Garcia Lorca di Salerno.

«Spero che in futuro – ha continuato Bellomo – non ci debba essere più il bisogno di organizzare una giornata dell’orgoglio omosessuale, ma è importante, oggi, per questioni politiche e sociali, non mancare all’appuntamento del 7 giugno».

Come sta rispondendo Bari a questi a questi cambiamenti culturali?

«La cittadinanza – risponde Bellomo – dopo un mese e mezzo di lavoro, ci aiuta e ci supporta nel nostro impegno nonostante i continui episodi omofobi di forze politiche di estrema destra. Non mancano scritte sui muri di discriminazione verso le persone GLBT e incitamenti alla violenza. La grande soddisfazione è notare i cambiamenti di mentalità delle persone che vengono a conoscerci; il loro punto di vista muta velocemente e vengono in tal modo scardinati quei pregiudizi radicati nel senso comune. Anche quando vado a parlare in università mi accorgo di quanto sia forte la disinformazione sull’argomento. Mi si chiede: “Perché devi dire a tutti di essere gay?”. A questa domanda rispondo semplicemente che a ogni persona che nasce eterosessuale “tutto è dato”. Ad un ragazzo gay no. Alla fine il discorso si riduce ad una sola parola: “diritti”. Abbiamo una Costituzione che garantisce pari dignità e uguaglianza; questa legge va applicata».

Bellomo, cosa ne pensa della cosiddetta “migrazione sessuale” dal sud verso il nord italia?

«In questi giorni ho ricevuto diverse telefonate di ragazzi, nello specifico palermitani, che mi hanno chiesto come poter rimanere nella propria terra conciliando la propria omosessualità con il lavoro. Non sono le uniche voci “controcorrente”. Oggi l’omosessuale si trasferisce al nord più per il problema “lavoro”, che è il tema del pride di quest’anno, che non per le proprie tendenze affettive».

Cosa sarà di Bari dopo il 7 giugno?

«Il vero pride per i pugliesi e per il sud inizierà l’8 di giugno. L’importante è aver lanciato un messaggio e un pensiero importante di liberazione».

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Immagini dell'articolo:

Bari Pride 2003 © p40.it
Bari Pride 2003 © p40.it
Michele Bellomo
Intervista a Michele Bellomo, portavoce Bari Pride 2003 © Trita / cassero.it

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