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Messa Natale: omelia a giovane gay

Natale: omelia giovane gay a Messa mezzanotte in Puglia nella Chiesa di Rignano Garganico, per Arcigay fatto eccezionale.

di , Ansa, 26 dicembre 2003

Rignano Garganico (Foggia) – Durante la messa di mezzanotte, la liturgia più importante dell’ anno, l’omelia è stata affidata ad un giovanissimo gay: così il Natale nella parrocchia di Santa Maria Assunta, a Rignano Garganico, un paese in provincia di Foggia, nella diocesi di San Severo, dove vivono circa 2000 persone. La notizia è stata pubblicata oggi sul sito Internet dell’Arcigay ; nessun commento è stato sinora fatto dalle autorità ecclesiastiche locali.

Il parroco di Rignano Garganico, don Fabrizio Longhi – secondo quanto rende noto l’Arcigay – ha deciso di non tenere l’omelia nella notte di Natale durante la veglia solenne, ma di affidarla a Pasquale Quaranta, un ragazzo di 21 anni, gay e credente, proveniente da Battipaglia (Salerno), dove vive. La notizia è stata diffusa anche dal Centro studi teologici di Milano e confermata dal protagonista dell’ episodio, un giovane che, dinanzi ad una chiesa gremita di fedeli, ha cominciato a raccontare la sua storia di gay. «Sono un gay credente…», ha cominciato a dire e nella chiesa per qualche secondo si è sentito un brusio. «Una situazione comprensibile – racconta Pasquale Quaranta all’Ansa – perché c’erano fedeli comuni, cattolici con ritrosie e pregiudizi millenari, ma poi tutto è andato bene e alla fine sono stato anche avvicinato da alcune signore che mi hanno ringraziato per l’intervento».

«Sono venuto in questa chiesa per parlarvi di omosessualità. No, non vi spaventate, ascoltate…»: così Pasquale ha continuato a parlare nella chiesa. E poi ancora: «Dicevo, sono gay credente e la ragione per cui sono qui stasera è perchè don Franco e don Fabrizio, insieme a me, credono che una testimonianza possa farvi riflettere su una realtà con la quale ognuno di voi, molto probabilmente, non ha avuto ancora modo di confrontarsi nei termini in cui ne parlerò, ovvero di gioia, di amore, di serenità, di trasparenza».

Al fianco di Pasquale, nella chiesa di Rignano Garganico, vi era la mamma, Adelaide Gliorio, che fa parte dell’Agedo, l’ Associazione di genitori con figli gay.

«Mia madre – racconta Pasquale – non è abituata a parlare in pubblico, è stata di poche parole e ha invitato tutti a voler bene ai propri figli». «Non ho mai fatto mistero della mia omossessualità», afferma Pasquale che compirà 21 anni il prossimo 4 gennaio. «La mia esperienza – continua – è stata emozionante: ho parlato della mia omossessualità in una chiesa cattolica, addirittura alla vigilia di Natale, è stato molto bello anche perché accanto a me c’era mia madre».

«La scelta del parroco – è detto nella nota del Centro studi teologici di Milano – ha voluto prediligere un gruppo sociale da sempre al centro di polemiche e di ostilità dentro la Chiesa stessa, per dare voce anche agli omossessuali proprio nella notte di Natale, in un momento in cui dalla nascita del Salvatore viene un messaggio di universale fraternità e solidarietà che stringe gli uomini in un solo abbraccio di pace e di concordia».

Quanto avvenuto nella chiesa di Santa Maria Assunta è stato commentato dal segretario nazionale dell’Arcigay, Aurelio Mancuso. «Sono credente e per noi – ha detto all’Ansa Mancuso – è un fatto eccezionale: è la prima volta in assoluto in Italia che viene data la parola in una chiesa e un gay parla della sua esperienza ma anche del suo percorso di fede». «È un fatto importante – ha proseguito – anche perché è avvenuto nella notte di Natale, nella messa che viene maggiormente seguita dai fedeli». «Ringrazio il parroco – conclude Mancuso – perché è un gesto veramente cristiano, il parroco ha voluto dare un messaggio chiaro».

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Natale 2003
Adelaide Gliorio (mamma di Pasquale), don Fabrizio Longhi (al centro) e Pasquale Quaranta (a destra) © p40.it

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