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Mondiali: un calcio agli omofobi?

Il rumore assordante delle partite di calcio. Risponde Grillini: “No al maschilismo sportivo”.

di , grillini.it, 10 ottobre 2005

Caro Franco,

mentre ti scrivo è assordante il rumore delle trombe da stadio e dei clacson delle auto (ormai ferme in fila indiana) qui in via Mazzini. Ci sono ragazze e ragazzi che festeggiano la Nazionale di Calcio, donne e uomini che riempiono auto e camion: sembra un Pride!

Ma a differenza di un pacifico Pride, guardando anche negli occhi dei miei coetanei, ho l’impressione che basterebbe davvero poco, in questo stato di euforia generale, a dar libero sfogo alla violenza.

A me piace il calcio (certo, anche i calciatori!), ho giocato a pallone nella squadra dell’oratorio di Battipaglia (Sa); una società sportiva che si chiama “Spes”, cioè Speranza. La mia bandiera è arrotolata in garage: sventolerò il Tricolore solo quando in Italia saranno riconosciuti i nostri diritti. Fino ad allora continuerò a fare il tifo per te e per i nostri rappresentanti in Parlamento e al Senato.

Non deludeteci! W il Pacs! ;-)
Pasquale Quaranta


Caro Pasquale,

anche a me dà fastidio il tripudio sul calcio, tanto più dopo “Calciopoli” dove è venuto alla luce tutto il marcio truffaldino del calcio italiano e dei suoi miliardi.

Sopportiamo il chiasso e il baccano da cui ci sentiamo lontani e che invece tanto piace ai cosiddetti tifosi. Il più delle volte il calcio con i suoi stadi gremiti di soli maschi, partite giocate da solo maschi, organizzazioni di soli maschi, è la summa del maschilismo e del residuo machismo moderno con tutto ciò che ne consegue. Non si può parlare di sesso e di omosessualità nelle organizzazioni sportive tantomeno quelle calcistiche. La moglie di Fini disse persino che non si poteva essere gay e calciatori. Poi sappiamo che le cose non stanno esattamente così e conosciamo pure i nomi e che bei nomi…

Il problema è che occorre una battaglia culturale contro il maschilismo e la sessuofobia nello sport. Personalmente sono intervenuto 2 volte in aula alla Camera nella 14^ legislatura su questi temi. Ma la strada da fare è ancora lunga.

In ogni caso è positivo che esistano anche in Italia gruppi sportivi gay come il gruppo Pesce sul quale è andata in onda un bella trasmissione su Rai 3. La mia opinione è che lo sport dovrebbe essere uno specifico campo di intervento anche delle nostre organizzazioni, che ci dovremmo riappropriare di quello sport che con Olimpia era il luogo elettivo dell’omosessualità. Per esempio dando vita ad una federazione nazionale dello sport omosessuale con tutte le discipline compreso il calcio.

Se ci fosse una bella squadra gaya di calcio maschile e femminile non sarebbe una bella impresa? Non sarebbe uno schiaffo agli omofobi del calcio ufficiale?

Con affetto,
Franco Grillini

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