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Intervista a Paola Dall’Orto

Presidente dell’Associazione di GEnitori e Amici Degli Omosessuali, ha scritto a quattro mani con suo figlio Giovanni “Figli Diversi: New Generation”. A Pasquale Quaranta spiega perché è auspicabile che i genitori degli omosessuali facciano anch’essi il coming out.

di , Gay.tv, 16 febbraio 2007

Superare il pregiudizio ragionando. Perché il rischio, da parte dei genitori, è quello di non essere vicini ai propri figli nel momento in cui ne hanno più bisogno. La maggior parte degli adolescenti italiani scopre la propria omosessualità nel dolore e nella solitudine a causa dell’ostracismo da parte della propria famiglia e della società in cui vive.

Un’indagine europea ha rivelato come il 61% dei giovani subisca discriminazione all’interno della propria famiglia e il 52% nella scuola.

Perché non provare ad evitare inutili sofferenze documentandosi?

Paola Dall’Orto ha scritto insieme al figlio Giovanni un libro intitolato Figli diversi new generation (Sonda, pp. 232, euro 14) in cui testimonia la sua esperienza di madre di una persona omosessuale.

«La domanda che più ossessivamente ritorna nella mente di un genitore che ha saputo dell’omosessualità del figlio o della figlia – scrive nel libro – è se sia possibile “cambiare” l’orientamento sessuale».

Molti genitori fanno tuttora questo ragionamento perché si vergognano di un/una figlia così, oppure non lo/la amano abbastanza per accoglierlo/la perché non era previsto/a, anzi era previsto/a eterosessuale; oppure lo/a amano troppo, tanto da non volerlo/a vedere vivere in una società che discrimina le persone omosessuali, con un futuro spesso incerto e difficile.

Nel capitolo dedicato al “problema religioso” invita il lettore a rivolgersi direttamente all’insegnamento di Cristo, il quale «non solo – afferma – non ha mai condannato gli omosessuali, ma ha apertamente sfidato le gerarchie religiose del suo tempo nel campo della morale sessuale come in altri campi». Invece di entrare nel merito dei testi religiosi, non sarebbe meglio prendere le distanze dalle persone che utilizzano argomentazioni non scientifiche?

Sarebbe bello poterlo fare ma, se ti metti in una posizione di dialettica, devi affrontare qualsiasi tipo di persona (credente, non credente…) per penetrare nel sociale sbriciolando – solo sbriciolando purtroppo – dei muri durissimi perché fondati su un terreno secolare dove la Gerarchia religiosa ha tenuto a bada le persone attraverso indicazioni spesso anche cretine, pena la scomunica o l’inferno futuro. E il popolino è andato loro dietro, magari gratificato da qualche processione, dai bei vestiti lussuosi e luccicanti (non hanno mai pensato ed ancora non pensano che quei costosi travestimenti li possono indossare grazie al loro denaro, consegnatogli magari dopo gravi privazioni, e col denaro guadagnato con tanta fatica). Penso che se non aiuti le persone a capire questo, non avverrà mai un vero e proprio cambiamento.

Da oltre dieci anni presiede Agedo, Associazione Genitori di Omosessuali, che aiuta e sostiene le persone omosessuali, i loro genitori e coloro che vogliono capire. Cosa possono fare i genitori, parenti, amiche e amici di persone omosessuali per cambiare la mentalità di questo paese sull’omosessualità?

Sono fervente fautrice del “coming out genitoriale”, cioè del venir fuori da parte dei genitori che chiedono a testa alta il rispetto dei propri figli. In tal modo si potrebbe sconfiggere la paura e la vergogna degli altri genitori grazie a una sorta di tam tam, anzi di gioco-domino: uno trascina l’altro. Ma il problema di base è anche quello del silenzio dei figli/e che non osano parlare con i loro genitori, temendo di perdere il loro affetto e la loro stima.
Purtroppo l’impegno in campo sociale è molto basso, tutto protratto verso l’aiuto per chi soffre fisicamente, poco verso le sofferenze psicologiche che ti feriscono in profondità perché non ti senti accettato, perché ti senti escluso dalla società. Noi vorremmo, invece, aiutare questi ragazzi e le loro famiglie a ritrovare armonia e serenità tra tutti i componenti.

DA MAMMA A MAMMA: CONSIGLI PER I GENITORI

• Concedetevi il tempo per riflettere
• Ricordate che anche vostro figlio o vostra figlia può essere in crisi
• Cercate di chiarire i vostri dubbi
• Imparate a distinguere le vostre scelte dalle sue
• Evitate la «prova di virilità» (non organizzate appuntamenti galanti)
• Non sfogatevi sul suo partner
• Aiutatelo a diventare la migliore persona possibile

I GENITORI IN ITALIA

Agedo, organizzazione di volontariato e di solidarietà familiare con sede principale a Milano, è nata in seguito alla pubblicazione della prima edizione del libro Figli diversi di Paola e Giovanni Dall’Orto. Per ulteriori informazioni, telefona ai genitori dell’Agedo: 02 541 222 11. Oppure invia loro una e-mail all’indirizzo: info@agedo.org

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