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Salerno: salta il registro

Polemiche, scontri, abusi. In occasione della seduta dello storico Consiglio Comunale, la maggioranza si spacca. Verdi e Rifondazione in piazza con i gay, il Sindaco contro. E i DS?

di , Gay.it, 29 settembre 2003

È guerra a Salerno in Consiglio Comunale, in seguito alla proposta di istituzione del registro delle unioni civili, che avrebbe dovuto essere discussa venerdì 26 settembre. Ma le polemiche, l’atteggiamento del sindaco e le posizioni tiepide di una parte della maggioranza di centro sinistra, hanno fatto saltare tutto.

In concomitanza con la seduta del Consiglio Comunale che avrebbe dovuto discutere dell’ordine del gionro presentato da 9 consiglieri della maggioranza per l’istituzione del registro, l’associazione omosessuale Garcia Lorca di Salerno aveva organizzato un banchetto nelle vicinanze del Comune, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento. La concessione del suolo pubblico era stata rilasciata dal competente assessore, il verde Cardalesi, ma era stata poi bloccata dal Sindaco De Biase che, in Consiglio, ha poi motivato la cosa dicendo che è sua consuetudine vietare ogni manifestazione nelle vicinanze del Comune durante le sedute, per permettere a tutti i consiglieri di decidere senza essere influenzati. Tuttavia, il provvedimento è sembrato un abuso e una grave violazione del diritto a manifestare sancito dalla Costituzione a molti consiglieri, come Lorenzo Forte di Rifondazione Comunista, e all’assessore Cardalesi che invece di partecipare alla discussione in Consiglio, ha preferito stare in strada con gli attivisti, che alla fine avevano optato per un volantinaggio.

L’assenza dell’assessore ha irritato però il Sindaco, che ha mandato alcuni vigili urbani a identificare le persone che prendevano parte alla iniziativa: così, tre persone sono state identificate alle 21.30 mentre erano al bar, a volantinaggio concluso. Sono l’assessore Cardalesi, il presidente del Garcia Lorca e il segretario cittadino dei Verdi. I volantini “avanzati” sono stati sequestrati e i vigili hanno redatto una relazione per il Sindaco.

Intanto in Consiglio Comunale, la maggioranza di centrosinistra, con la sola esclusione dei tre consiglieri di Rifondazione, votava per il ritiro della proposta di istituzione del registro, e approvava un ordine del giorno in cui si sollecita il «Parlamento Nazionale affinché, pur nel rispetto dei valori religiosi comuni alla stragrande maggioranza degli Italiani, affronti tempestivamente tale problematica». Un piccolo passo in avanti, ma molto meno di quanto era stato prospettato.

Inoltre le polemiche con il Sindaco restano: Nichi Vendola, deputato di Rifondazione e militante storico del movimento gay, annuncia una interrogazione parlamentare, e Alfonso Pecoraro Scanio dei Verdi gli fa eco. Il Coordinamento nazionale degli Omosessuali dei Democratici di Sinistra esprime «vivo sconcerto» per il comportamento tenuto dal sindaco di Salerno Mario De Biase: «Tale episodio – che ha portato un’offesa grave alla comunità gay salernitana – sarebbe esecrabile già di per sé, ma è a parer nostro doppiamente grave in quanto il dott. De Biase risulta essere un autorevole esponente del nostro stesso partito, i Democratici di Sinistra – afferma Andrea Benedino, portavoce del Coordinamento – Chiediamo quindi al Sindaco De Biase di adoperare un po’ di saggezza e di farsi promotore di un gesto riparatore nei confronti della comunità gay salernitana».

Eppure lo stesso Piero Fassino, chiamato in causa da Giovanni Mapelli del Centro Studi teologici, era intervenuto sulla vicenda richiamando i Democratici di Sinistra salernitani a sostenere la proposta di istituzione del registro: «Su una questione tanto grave, che rappresenta la visione stessa della società da parte dei DS – è riferito nella comunicazione di Fassino – in cui l’eguaglianza e la parità dei diritti dei cittadini è in gioco, ammettere una possibile defezione vuol dire ritenere i diritti costituzionali un optional e ciò è inaccettabile».

Anche l’Arcigay Nazionale esprime il proprio stupore per ciò che è avvenuto a Salerno, e giudica il comportamento di De Biase «un’evidente violazione dell’articolo 17 della Costituzione italiana». «Il Sindaco di Salerno deve chiedere scusa alle persone omosessuali! – incalza il segretario nazionale Aurelio Mancuso – L’Arcigay Nazionale esprime la propria solidarietà al Circolo gay Garcia Lorca e, assicura il suo sostegno al proficuo lavoro di questo giovane gruppo, valutando anche possibili azioni nazionali, che in accordo con il gruppo salernitano, potranno essere organizzate in futuro. Ringraziamo l’assessore comunale Piero Cardalesi, per l’appoggio dato sia in questo frangente e sia nel passato, alle battaglie di civiltà e libertà del movimento omosessuale salernitano».

Intanto l’ordine del giorno sul registro delle unioni civili sembra sfumare definitivamente, mentre da più parti si chiede una verifica della maggioranza all’interno del Consiglio Comunale: lo chiedono il partito dei Verdi, cui Cardalesi ha rimesso il suo mandato di assessore, e Rifondazione Comunista, che per bocca del suo consigliere Lorenzo Forte chiede anche che il sindaco porga le sue scuse a tutta la città.

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Paola Dall’Orto © p40.it
Paola Dall’Orto spiega al sindaco di Salerno, Mario De Biase (al centro), il dvd "Nessuno Uguale" prodotto dall’AGEDO. A sinistra Sergio Lo Giudice © p40.it

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