p40.it


sito di Pasquale Quaranta

Sei in: home > dossier > La cultura gay online > Salerno, rivoluzione all’università. Una tesi su "La cultura gay online"

Salerno, rivoluzione all’università. Una tesi su "La cultura gay online"

L’autore, Pasquale Quaranta, è iscritto a Scienze della comunicazione e si è concentrato sui siti italiani frequentati dalla comunità omosessuale. “È una realtà work in progress, fatta di persone e progetti che valorizzano l’agire comunitario e la produzione cooperativa del sapere”.

di , Repubblica.it, 19 dicembre 2006

Il proposito è impegnativo. Cercare di capire quale sarà, nel futuro prossimo, l’impatto della cultura gay sulla società e in che modo l’evoluzione di tale cultura sarà correlata alla sua divulgazione sul web. Soprattutto, comprendere in che modo internet permette alla comunità gay di diffondere la propria cultura. Questi gli argomenti che animano una tesi di laurea, di fatto una rivoluzione nell’ambito accademico italiano. A discuterla, proprio oggi, Pasquale Quaranta, iscritto a Scienze della comunicazione presso l’università di Salerno. Che alle sue 140 pagine di lavoro ha dato il titolo La cultura gay online: il caso italiano.

Una rivoluzione, si diceva, perché mentre negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono attivi, da anni, corsi di “gay and lesbian studies”, le nostre università sono “impermeabili” a studi sull’argomento, salvo rare eccezioni in cui il discorso si colloca nel più ampio dibattito sugli studi di genere. La tesi vuole essere un contributo al dibattito sulla cultura gay online in Italia, “una realtà work in progress – spiega Quaranta – fatta di persone e progetti che valorizzano l’agire comunitario e la produzione di sapere in modo cooperativo”.

Ventiquattro anni, giornalista, consigliere nazionale di Arcigay, Quaranta si è soffermato sui siti di cultura omosessuale italiani. Con precisi criteri di ricerca, a partire dall’esclusione dei siti pornografici, di quelli a pagamento, di quelli di puro dibattito politico-partitico, e di quelli delle associazioni omosessuali che si limitano a dare informazioni agli iscritti.

“Ho preso in esame la Rete come strumento metodologico per il rilancio della cultura gay – spiega Quaranta – perché se nella carta stampata è facile trovare resistenze da parte degli editori, in Rete ognuno è editore di se stesso, come dimostrano molti gruppi auto-organizzati”. Internet dunque può garantire uno spazio altrimenti difficile da trovare, “per una cultura che si fonda su valori di uguaglianza, solidarietà, pace, nonviolenza, rifiuto di ogni totalitarismo. Per intenderci – osserva l’autore della tesi – gli stessi della chiesa cattolica”.

L’ottica è quella della “liberazione gay”: “La comunità omosessuale sta tentando di introdurre in Italia un paio di idee, che non sono nuove ma sono difficile da far passare. La prima, è che “donne e uomini omosessuali non sono malati, ma parte di una variante naturale dell’essere umano, che poi è la definizione che ne dà l’Organizzazione mondiale della sanità. La seconda, è che le persone omosessuali hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri delle altre persone con orientamento eterosessuale”.

Niente di nuovo dunque, “ma è da decenni che il movimento gay sta cercando di far passare questi due principi, con i Gay Pride, con convegni, dibattiti e con la nascita continua di associazioni. Il problema è che in Italia è ancora forte, e cresce, il sentimento di omofobia. La tesi è anche una risposta ai pregiudizi, perché penso – sostiene Quaranta – che solo la cultura possa combatterli”.

In quanto all’omofobia, lo stesso Pasquale Quaranta, circa un anno fa, ne è stato vittima. “Stavo girando un servizio per Lucignolo, il programma di Italia Uno, nella piazza di Battipaglia. L’obiettivo era quello di vedere le reazioni della gente a un atteggiamento manifestamente omosessuale. A telecamere nascoste, ci siamo presi per mano, con un amico: sono arrivati prima fischi e insulti, poi l’aggressione vera e propria. Grazie al filmato è stato possibile risalire agli autori, solo uno è stato processato, ma credo non abbia scontato alcunché”.

Se è vero che la Rete può ritagliarsi il ruolo di strumento metodologico perché la cultura, gay in questo caso, si diffonda all’insegna della libertà, è anche vero che internet comporta alcuni rischi. “Il più frequente – spiega Quaranta – è quello di strumentalizzare il portato della cultura gay. Penso ad esempio allo sfruttamento commerciale, mentre ci sono esperienze, come gay.it o gay.tv, che sono un esempio di coniugazione fra impresa e difesa dei diritti civili. A questo, bisogna fare attenzione: a non abdicare agli ideali della cultura gay per scopi meramente commerciali, che la Rete, ovviamente, favorisce”.

Torna su ^

Immagini dell'articolo:

Pasquale Quaranta © gianlucafaruolo.com
Pasquale Quaranta © gianlucafaruolo.com
Copertina Tesi © p40.it
Tesi A.A. 2005/2006
Repubblica.it
L'articolo su Repubblica.it

Scarica

Dimensione testo:

piccolo | medio | grande