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Un ragazzo gay parla dall'altare

Foggia, il parroco gli cede l’omelia di Natale.

di , La Stampa, 27 dicembre 2003, p. 16

Foggia – Natale “diverso” in un piccolo paese del Foggiano. Lo ha deciso il parroco di Rignano Garganico, don Fabrizio Longhi, che ha chiesto a un ragazzo gay di tenere l’omelia durante la veglia di mezzanotte. Il giovane si chiama Pasquale Quaranta, compirà 21 anni il 4 gennaio prossimo.

Nella piccola chiesa di Santa Maria Assunta, gremita fin sulle scale, Pasquale si è avvicinato al microfono accompagnato dalla mamma Adelaide ed ha cominciato, con voce incerta: «Sono un gay credente – ha detto – sono venuto qui per parlarvi di omosessualità…». Le prime parole sono state accolte da sguardi di meraviglia e da frasi bisbigliate da un banco all’altro. Pasquale si è fermato qualche secondo, poi ha preso coraggio e ha proseguito.

«Non vi spaventate – ha detto – credo che la mia testimonianza possa farvi riflettere su una realtà con la quale ognuno di voi, probabilmente, non ha avuto ancora modo di confrontarsi nei termini in cui ne parlerò, ovvero di gioia, di amore, di serenità, di trasparenza».

Ma perché don Fabrizio ha fatto questa scelta? È un parroco impegnato nel sociale, un “no global” dicono in paese, perché ha partecipato alla grande manifestazione di Genova, nell’estate 2001. Ma non solo: è anche presidente pugliese del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza, quello che fa capo a don Luigi Ciotti e a don Vinicio Albanese, sacerdoti per i quali la fede è testimonianza diretta. Il senso della testimonianza voluta da don Fabrizio lo spiega il Centro studi teologici di Milano, che insieme al sito dell’Arcigay ha parlato dell’episodio: «La scelta del parroco – fanno sapere da Milano – ha voluto prediligere un gruppo sociale da sempre al centro di polemiche e di ostilità dentro la Chiesa, per dare voce anche agli omosessuali proprio nella notte di Natale».

E il segretario nazionale dell’Arcigay, Aurelio Mancuso, sottolinea che è la prima volta in Italia che un gay parla in una chiesa della sua esperienza e del suo percorso di fede.

Monsignor Michele Seccia, vescovo della Diocesi di San Severo da cui dipende Rignano, ha detto che si riserva di decidere dopo aver sentito don Fabrizio: «L’omelia tenuta da una persona diversa dal celebrante – ha detto – va contro le norme della Chiesa».

Soddisfatto dell’esperienza Pasquale Quaranta, che al termine dell’intervento ha anche ricevuto i complimenti di alcuni fedeli.

Wladimir Luxuria, star transex dei salotti televisivi, con un’adolescenza sofferta vissuta a Foggia, fu costretto a rivelare in diretta tv le proprie tendenze sessuali ai genitori. Oggi dice: «Sono orgoglioso che questo segnale parta dalla mia provincia in cui sono nato. Ricordo a tutti il caso del giovane gay sicialiano che si dette fuoco davanti a S.Pietro».

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Natale 2003
Adelaide Gliorio (mamma di Pasquale), don Fabrizio Longhi (al centro) e Pasquale Quaranta (a destra) © p40.it

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